Amava pettinarsi le foglie con i ricci e ornarsi
la chioma con le piume dei martin pescatori. Desiderava tanto una volpe - per
poterla “utilizzare” come sciarpa - ma questo era proibito dalla legge del
bosco.
Un giorno Puffi acchiappò la volpe Gigi e
se la avvolse attorno al collo, appoggiandola sui rami.
Gigi apparteneva al signor Gabriele, un
parrucchiere decaduto che dopo il licenziamento era stato costretto a cambiare
mestiere, per sbarcare il lunario.
Il mestiere più simile al suo era quello
di boscaiolo. Un giorno, mentre stava tagliando alberi nel bosco, Gabriele
aveva incontrato Gigi, intrappolata in una tagliola; l’aveva liberata e si era
preso cura di lei. Da quel giorno erano diventati inseparabili.
Quando il boscaiolo si accorse del
rapimento di Gigi decise di salvare l’amica con l’inganno.
Recuperò in un baule i suoi vecchi
attrezzi del mestiere e, presentandosi come parrucchiere di successo, andò da
Puffi: ”Che ne dici se ti taglio le doppie foglie? La tua chioma ne avrebbe
proprio bisogno!”.
Puffi, che era un po’ vanitosa e passava
molto tempo ad ammirare la propria immagine riflessa nello stagno, accettò
l’offerta.
Il boscaiolo si arrampicò su Puffi e
cominciò a tagliare con le forbici da parrucchiere tutte le foglie e poi anche
i rami.
Puffi rimase così senza rami e senza
foglie e scoppiò in lacrime di linfa.
Nel frattempo Gigi, approfittando della
confusione, era fuggita con Gabriele.
Gli animali del bosco, tranne i ricci,
accorsero in aiuto della quercia disperata ma posero a Puffi una condizione.
Non avrebbe più dovuto tormentare gli animali del bosco per farsi bella.
Puffi, messa alle strette, accettò il
patto.
Gli animali si rivolsero al mago Guglielmo
che viveva da solo nel bosco, vicino allo stagno in cui Puffi amava specchiarsi.
Guglielmo fu ben felice di donare agli animali la resina magica in cambio della
loro allegra amicizia.
Uscito dalla sua capanna, portò la ciotola
di resina magica ai piedi di Puffi che vedendolo si spaventò moltissimo perché
Guglielmo era quasi identico a Gabriele.
“Vattene, mi hai già rovinato
abbastanza!”. Gli animali rimasero sorpresi e cercarono di spiegare la
situazione a Puffi. Un castoro a cavallo di un cervo disse: ”Lui è Guglielmo,
il mago dello stagno che si è offerto di aiutarti! Perché lo respingi?”
“No, lui è quello che mi ha tagliato le
foglie! E’ proprio lui!”
Nel frattempo il boscaiolo, tornato per
prendersi i rami in compagnia di Gigi, vide la scena e rivolto a Guglielmo esclamò:
”Che ci fai tu qui, fratello mio?”.
“Potrei chiederti la stessa cosa” gli
rispose Gabriele. Il mago lo incalzò “Dove sei stato in tutti questi anni?” e
Gabriele rispose: “Mi occupavo delle acconciature della regina che però mi ha
licenziato perché ho sbagliato una tinta. Adesso sono in esilio e non posso più
tagliar capelli, così sono diventato boscaiolo, perché mi piace tagliare!”.
Dopo il chiarimento, i due fratelli si
abbracciarono e Guglielmo disse: ”Vieni a vivere nella mia capanna: sarai il “parrucchiere”
ufficiale del bosco. Avrai molto lavoro da fare: questi animali hanno bisogno
di una bella spuntatina!”
Il giorno stesso, Giorgio e Guglielmo, con
l’aiuto della resina magica, risistemarono Puffi, rendendola l’albero più bello
di tutto il bosco.
E poi fu il turno di tutti gli altri
animali, tranne i ricci.
E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI