L'età dei Comuni

 


Passaggi chiave

La borghesia

  • Tutto ha inizio con la rinascita delle città (dopo l'anno Mille) resa possibile da una nuova classe sociale: la borghesia
  • Il nome borghese deriva dal fatto che i borghesi abitavano nel borgo, lo spazio della città che si trovava appena fuori dal castello e dalle mura
  • I borghesi erano: artigiani, mercanti, notai, medici, giudici e bottegai etc.
  • Grazie allo sviluppo dei commerci e dell'artigianato i borghesi divennero ricchi ed anche molto colti

Sfida ai centri di potere

  • I signori feudali o i vescovi-conti con tributi e obblighi limitavano la libertà di azione della borghesia
  • Le cariche pubbliche erano riservate ai membri dell'aristocrazia
I borghesi costituiscono insieme ai piccoli feudatari residenti in città associazioni chiamate "Comuni".
La parola comune indicava quindi:

  • associazione privata di liberi cittadini (nobili e ricchi borghesi) impegnati ad agire "in comune" per difendere i propri interessi.
Il comune si trasforma

Col tempo il comune divenne un organismo politico che amministrava la città e il territorio circostante, ossia sinonimo di governo indipendente di una città.
Formalmente tuttavia il comune continuava a riconoscere l'autorità dell'imperatore e del sovrano dei territori in cui sorgeva.
Si arrivò a questo:
  • in forma pacifica con accordi scritti (Statuti)
  • con violenti scontri fra associazioni di cittadini ed autorità feudali

Esempi

I primi: le repubbliche marinare.
In Italia centro-settentrionale (grazie alla lontananza dell'imperatore) fra la fine del XI e l'inizio del XII sec: Lucca, Asti, Milano, Cremona e Bologna.
Dove le monarchie erano più forti (Inghilterra, Francia, Germania, Regno Normanno) solo libertà in ambito commerciale, da considerarsi come concessioni dell'autorità feudale.
Eccezione: Lega Anseatica, Europa settentrionale, organizzazione di città libere e indipendenti.


 


Durante il Basso Medioevo, l'Italia era politicamente frammentata in tre blocchi principali: nord, centro e sud.

Nel nord Italia si svilupparono i Comuni

Fasi della storia comunale

La storia comunale iniziò con la fase consolare, durante la quale il potere era affidato a consoli (appartenenti di solito alle famiglie aristocratiche più potenti) e un'assemblea chiamata arengo o parlamento.

Successivamente, i Comuni si espansero al di fuori delle mura cittadine, creando un potere territoriale che unificava città e campagna.

In seguito si passò dalla fase consolare a quella podestarile.

Questo cambiamento comportò l'eliminazione della figura dei Consoli e l'instaurazione della figura del Podestà.

Il Podestà era un magistrato esterno al comune, nominato per un periodo limitato e incaricato di governare la città.

A differenza dei Consoli, il Podestà agiva da solo e non era influenzato dalle dinamiche interne del comune.

Spesso al Podestà si affiancava un capitano di popolo che doveva rappresentare e difendere gli interessi dei ceti più poveri (anche se in realtà faceva gli interessi della ricca borghesia)

Questa transizione era mirata a ridurre le lotte intestine e a fornire una guida stabile e imparziale per la città.

Scontro con l'imperatore Federico Barbarossa

L'imperatore Federico Barbarossa cercò di ridurre le autonomie comunali, rivendicando per sé una serie di diritti imperiali.

Questo portò a uno scontro con i Comuni italiani, che si organizzarono nella Lega Lombarda e ottennero una vittoria significativa nella battaglia di Legnano 1176 (grazie all'appoggio di papa Alessandro III)

Società comunale

La società comunale era divisa in quattro blocchi principali: 

  • Magnati (nobili)
  • popolo grasso (borghesia alta)
  • popolo minuto (piccola borghesia) 
  • popolo magro o plebe (lavoratori non indipendenti, salariati e servitori).

Questa divisione portò a tensioni sociali e lotte intestine all'interno dei Comuni.

Ghibellini e Guelfi

  • I Ghibellini erano sostenitori dell'imperatore
  • I Guelfi erano filo-papali. 
Questa divisione rifletteva principalmente rivalità interne ai Comuni anziché una reale adesione ideologica.

Fine del movimento comunale

Con il passare del tempo i cittadini dei comuni, stanchi delle lotte interne, svilupparono un forte desiderio di pace, anche a costo di rinunciare alle libertà comunali. 

Così, un po' per volta, e un po' dappertutto, il governo del Comune venne assunto da un signore.

Nascevano le Signorie che presero il posto dei Comuni, con il potere che passava dalle istituzioni comunali ai signori feudali.

Le corti delle Signorie divennero centri culturali importanti durante il Rinascimento.

Conclusione

Il Basso Medioevo in Italia vide una serie di trasformazioni politiche e sociali, dalle prime forme di autogoverno comunale alla nascita delle Signorie e degli stati regionali.

Questi cambiamenti influenzarono profondamente la storia italiana, preparando il terreno per i conflitti che sarebbero seguiti nelle guerre d'Italia del Rinascimento.

Le corporazioni

Cultura e istruzione